E’ al nettare degli dei che è
dedicata la mostra che ha inaugurato in questi giorni al Vittoriano.
Fil-rouge della nostra tradizione
mediterranea, il vino è molto più di una semplice bevanda, è momento di
piacere, è suggello di momenti importanti, è simbolo di sacralità, è sinonimo
di tradizione.
Tra unità e diversità, in un
territorio nazionale eterogeneo e variegato, si colloca l’usanza del vino con
le sue mille sfaccettature.
Verità e cultura di un prodotto che
non può essere delocalizzato e che esprime a pieno l’essenza della terra, della
cultura e della gente che lo ha realizzato.
Appartiene alla nostra storia da
sempre: furono i greci a portarci la vite e i romani a estenderne l’uso; la
bevanda assunse ruoli e sapori a seconda del luogo dove stava attecchendo.
“Enotria” ovvero”terra del vino” era
il nome che i greci avevano dato alla nostra penisola.
Dai riti bacchici alla sacralità
cristiana il vino è strumento mistico quanto veicolo di socialità, di
accoglienza e di omaggio, senza dimenticare l’uso igienico e terapeutico di cui
venne investito in epoca medievale.
Una bevanda, una tradizione, mille
sapori.
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