venerdì 14 febbraio 2014

DOVE C'E' AMORE C'E' UN BACIO


 
Dove c’è amore c’è un bacio.

E’ sicuro! 

Lo slogan vuol che il bacio sia della Perugina, ma al di là del brand l’affermazione è inconfutabile: non c’è amore senza baci!

Non importa con chi siano condivisi, partner, figli, madri, padri, amici… i famosi “apostrofi rosa” uniscono gli animi.
 

Non è retorica, il bacio, eccetto quello di Giuda, è un “sigillo” d’amore, un gesto unico che manifesta un legame.


La Perugina pare saperlo da sempre e, in tempi non sospetti, quando ancora non si parlava di strategie di mercato, ha saputo cogliere l’attimo e dare una propria forma all’essenza della felicità.

 
“Baci Perugina. Un amore italiano” è la mostra che celebra il genio di Luisa Spagnoli e Giovanni Buitoni che nel 1922 seppero dar vita ad una lunga tradizione.


Donna Luisa si era accorta che, facendo i cioccolatini, tanto cacao e tanti frammenti di nocciole andavano buttati. Fu così che decise di inventare un cioccolatino che fosse composto proprio da questo materiale che altrimenti sarebbe andato perso. Aggiungendovi la classica nocciola sopra diede forma ad cioccolatino che aveva la forma di un pugno. Fu così che chiamò la sua creazione “Cazzotto”. Fu Giovanni Buitoni ad intuire che con quel nome la leccornia non sarebbe andata molto lontano e immaginò che chiamandola “Bacio” la storia sarebbe cambiata.


Fu così che i Baci, e con loro la Perugina, cavalcando l’onda di un desiderio universale di amore e romanticismo, conquistarono il mondo.


Con i Baci, nacque immediatamente la tradizione del cartiglio d’amore e l’immagine dei due innamorati abbracciati che si baciano venne realizzata da Federico Seneca, noto futurista, che divenne direttore creativo del brand per una decina d’anni.


Per la concorrenza non ci fu più molto spazio.

Primo Cartiglio
Questa è la storia di un’azienda che ha saputo cavalcare la storia del proprio Paese con i relativi progressivi cambiamenti interpretando la voglia di buono di una civiltà in trasformazione; questa è anche la storia di un prodotto che rappresenta il “saper far bene” italiano in tutto il mondo.



L’esposizione è aperta a tutti ed è a Roma nel Complesso del Vittoriano, in via S. Pietro in carcere, dal 13 Febbraio al 23 Marzo.


Vale la pena farci un salto.

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