Dove
c’è amore c’è un bacio.
E’
sicuro!
Lo
slogan vuol che il bacio sia della Perugina, ma al di là del brand
l’affermazione è inconfutabile: non c’è amore senza baci!
Non
importa con chi siano condivisi, partner, figli, madri, padri, amici… i famosi
“apostrofi rosa” uniscono gli animi.
Non
è retorica, il bacio, eccetto quello di Giuda, è un “sigillo” d’amore, un gesto
unico che manifesta un legame.
La
Perugina pare saperlo da sempre e, in tempi non sospetti, quando ancora non si
parlava di strategie di mercato, ha saputo cogliere l’attimo e dare una propria
forma all’essenza della felicità.
“Baci
Perugina. Un amore italiano” è la
mostra che celebra il genio di Luisa Spagnoli e Giovanni Buitoni che nel 1922
seppero dar vita ad una lunga tradizione.
Donna
Luisa si era accorta che, facendo i cioccolatini, tanto cacao e tanti frammenti
di nocciole andavano buttati. Fu così che decise di inventare un cioccolatino
che fosse composto proprio da questo materiale che altrimenti sarebbe andato
perso. Aggiungendovi la classica nocciola sopra diede forma ad cioccolatino che
aveva la forma di un pugno. Fu così che chiamò la sua creazione “Cazzotto”. Fu
Giovanni Buitoni ad intuire che con quel nome la leccornia non sarebbe andata
molto lontano e immaginò che chiamandola “Bacio” la storia sarebbe cambiata.
Fu
così che i Baci, e con loro la Perugina, cavalcando l’onda di un desiderio
universale di amore e romanticismo, conquistarono il mondo.
Con
i Baci, nacque immediatamente la tradizione del cartiglio d’amore e l’immagine
dei due innamorati abbracciati che si baciano venne realizzata da Federico
Seneca, noto futurista, che divenne direttore creativo del brand per una decina
d’anni.
Per
la concorrenza non ci fu più molto spazio.
Questa
è la storia di un’azienda che ha saputo cavalcare la storia del proprio Paese
con i relativi progressivi cambiamenti interpretando la voglia di buono di una
civiltà in trasformazione; questa è anche la storia di un prodotto che
rappresenta il “saper far bene” italiano in tutto il mondo.
L’esposizione
è aperta a tutti ed è a Roma nel Complesso del Vittoriano, in via S. Pietro in
carcere, dal 13 Febbraio al 23 Marzo.
Vale
la pena farci un salto.
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